Sporting Perù, calcio e identità - Intervista a Marlene Quintanilla

di Andrea Ballerini

26 febbraio 2010


Una storia, una bella storia quella dello Sporting Peru', una squadra il cui progetto va oltre quello sportivo, perche' passa sia dalla propria identita'  culturale, sia da un percorso di integrazione e solidarieta' . Tutto nasce nell'estate del 2009, nei giardinetti di Pinerolo, citta'  in provincia di Torino, dove un gruppo di giovani peruviani 'sfogava' la propria voglia di calcio, coinvolgendo anche persone di altre etnie, come rumeni o marocchini. Una voglia di calcio che fa parte della cultura sudamericana, ma diciamo meglio dei popoli latini, nei quali ci mettiamo a buon diritto anche noi italiani.

Expolatinos. com, ha un cuore decisamente sportivo per i percorsi professionali delle persone che ci lavorano e non poteva non incuriosirsi alla vicenda di questa squadra di Pinerolo e cosi' ha 'chiacchierato' con Marlene Quintanilla, moglie dell'allenatore della squadra, Richard Alvarez, entrambi in Italia da molti anni e impegnati entrambi all'interno della comunita'  peruviana, tanto da lavorare, proprio in questo periodo nella creazione di un'associazione culturale e sportiva.

"Noi siamo sicuramente i peruviani piu' 'antichi' qui a Pinerolo (il marito e' stato il primo peruviano iscritto nelle liste anagrafiche del comune piemontese 19 anni fa, n.d.r.) - ci racconta Marlene - , ma la comunita'  peruviana e' ben presente e i giovani si trovavano tra loro per giocare a calcio nei campi dei giardinetti. Un amico, che da anni giocava nel campionato amatoriale gestito dall'associazione sportiva Tre Druidi, ha proposto di iscrivere la squadra al campionato".

Qui il primo impegno, quello di trovare i fondi necessari per pagare la quota di iscrizione e allora, come ci spiega la signora Quintanilla, "Ci siamo organizzati e le donne si sono attivate e, anche preparando i nostri piatti tipici e vendendoli, piu' altre attivita' , siamo riuscite a raccogliere i soldi necessari, ma a questo punto servivano le magliette e i costi per una divisa completa, erano davvero alti. Fortunatamente uno di noi, tornato in Peru', ha procurato tutto il necessario e alla fine la squadra era pronta ad iniziare la sua avventura".

Una vera e propria avventura, perche' creata la squadra, trovata la divisa, serviva un posto per allenarsi e i giardinetti diventavano un po' 'stretti'. A questo punto entra in scena Assemblea Teatro, gruppo molto attivo nel campo teatrale torinese, ma anche nella gestione di eventi. Assemblea Teatro diventa cosi' lo sponsor dello Sporting Peru' e soprattutto contatta il comune di Buriasco e ottiene dall'amministrazione la possibilita'  di far usare un campo comunale per due sere alla settimana per gli allenamenti. Ora la squadra c'e', c'e' proprio.

"Inizialmente i ragazzi - ci spiega Marlene - non pensavano che l'attivita'  fosse cosi' impegnativa e il problema principale e' stato quello di creare il gruppo e far capire cosa significa senso di responsabilita' , rispetto delle regole, tutte cose che per un immigrato sono un fatto importante per integrarsi in un Paese nuovo, diverso".

Lentamente questo gruppo e' cresciuto, soprattutto ha trovato una sua identita'  e la partita diventa l'occasione per riunire la comunita' , trovarsi, condividere le proprie esperienze e discutere i propri problemi. "E' un momento importante quello della partita, perche' ci unisce sia come tifosi della nostra squadra, ma anche come comunita' , come gruppo", ci conferma Marlene - "La squadra e' formata da elementi giovani, ma anche da persone piu' mature. Il piu' giovane ha 21 anni, il piu' anziano ne ha 41. Proprio il 'vecchietto' del gruppo e' il portiere e non riesce ad allenarsi con noi, perche' il suo lavoro e' fare il badante e quindi non ha tempo per gli allenamenti settimanali, ma il giorno della partita c'e' sempre, non manca mai. Anche altri sono badanti, ma come anche chi lavora tutto il giorno duramente e alla sera e' stravolto, riesce a trovare le forze e la volonta' di allenarsi e di seguire questo nostro progetto. Una dimostrazione di crescita importantissimo per noi".

"Inizialmente - continua la signora Quintanilla - non era facile far rispettare gli orari, cosa che per noi sudamericani non e' facilissimo...ma alla fine il senso di responsabilita'  e' cresciuto in loro, cosi' come l'adattarsi alle regole, Un grande successo per chi sta compiendo il proprio percorso di integrazione".

I risultati non sono proprio esaltanti, ma conta poco adesso perche' l'avventura e' iniziata e puo' solo migliorare, quello che conta e' esserci e mettere in campo la passione e la gioia per il gioco del calcio, che purtroppo, bisogna dirlo, si scontra ancora con la scarsa intelligenza di chi frequenta i campi di calcio, portando con se' un'ignoranza difficile da scardinare. "Tante volte ci hanno fatto tribolare - dice molto 'gentilmente Marlene - Insulti, ingiustizie gratuite che hanno fatto crollare un po' il morale dei ragazzi, ma il nostro lavoro e' anche quello di cercare di smorzare il nervosismo e le reazioni a queste parole pesanti che, qualche volta ci hanno rivolto. Purtroppo ci sono ancora queste cose..."

In chiusura parliamo con Richard Alvarez, 52 anni, allenatore dello Sporting Peru', che ci racconta: "Da giovane ho giocato a calcio, mi sono fatto un certa esperienza. Quando la squadra si e' formata e cercavano chi la guidasse tecnicamente, visto che nessuno si faceva avanti, ho accettato di farlo io". All'inizio non sono state rose e fiori. "All'inizio il gruppo non era unito. Siamo peruviani, ma provenienti da varie parti del Paese e non sempre si andava d'accordo - ci spiega mister Alvarez - Ho spiegato loro che dovevamo superare queste differenze, siamo peruviani e con questo spirito dobbiamo scendere in campo e le cose sono cambiate".

Anche per Richard Alvarez l'inizio e' stata una sfida. "Le prime volte ho impostato le cose secondo una mia idea, poi mi sono messo a studiare, ho preso dei libri di tecnica e tattica e siamo cresciuti tutti insieme". La squadra e' composta anche da ragazzi che hanno avuto un passato agonistico nel loro Paese. "Il portiere ha giocato nella serie B peruviana e anche altri hanno giocato in squadre di categoria. Con il passare del tempo il gruppo si e' migliorato anche fisicamente e la lunga pausa invernale ci ha sicuramente condizionato, perche' i risultati cominciavano ad arrivare. Speriamo nella prima partita del 2010, che e' contro l'Abbadia United, squadra con la quale possiamo giocarcela".

Parla da allenatore mister Alvarez, ma anche da chi ha una responsabilita'  in piu', quello di gestire comunque un gruppo che deve confrontarsi con una realta'  che, per alcuni di loro, non e' ancora completamente chiara e il calcio, come lo sport in genere, e' uno dei veicoli piu' solidi per compiere un viaggio come quello dell'integrazione e allo stesso tempo per rafforzare il concetto di identita'  e di appartenenza ad un gruppo, ad una cultura che e' giusto portare avanti a testa alta.

Una lunga chiacchierata e che si chiude con la bella notizia che lo Sporting Peru', a meta'  di settembre, scendera'  in campo in una partita amichevole contro la Nazionale italiana scrittori. Un appuntamento da non perdere e al quale Expolatinos conta proprio di esserci.

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