Dove i fatti valgono più delle parole - Intervista a Marianna Olmi

 di Andrea Ballerini

9 febbraio 2010

Rosarno prima, 'permesso a punti' poi. Il tema dell’immigrazione ha caratterizzato le problematiche e le politiche sociali di questi primi giorni del 2010, in particolare con il polverone seguito all’annuncio del Governo di voler istituire una sorta di 'patente' per l’immigrato che decide di vivere in Italia.

Trenta punti da accumulare entro la scadenza del permesso. Premiato chi fa passi avanti nell'integrazione, ad esempio imparando l'italiano o facendo studiare i figli nelle nostre scuole, punito chi invece si allontana dalla ‘retta via’ commettendo reati. E se i punti finiscono, scatta l'espulsione. Il 'permesso a punti' quindi ha come scopo quello di responsabilizzare l’immigrato verso l’integrazione: l’extracomunitario dovra’ adeguarsi ad un certo stile di vita ‘per legge’, mentre prima lo faceva soprattutto per necessita’. Erano i bisogni a spingere l’immigrato verso l’offerta d’aiuto (e quindi l’integrazione), che proveniva (poco) dalle istituzioni e (tanto) dal volontariato.

A questa seconda realta’ appartiene L’Associazione Centro di Solidarieta’ San Martino, nata nel 1989, iscritta all’Albo del Volontariato, al Registro Regionale dell’Associazionismo Familiare, Onlus di diritto, accreditata come Ente di Orientamento al Lavoro presso la Regione Lombardia e in possesso di certificazione di qualita’ Uni En Iso per le attivita’ di progettazione, gestione ed erogazione di servizi di Orientamento di base, specialistici e di accompagnamento al lavoro.
Lo scopo dell’Associazione e’ la promozione integrale dei cittadini extracomunitari e neocomunitari appartenenti alle fasce piu’ deboli, in ogni loro aspetto, dimensione e momento di vita. Attraverso l’attivita’ di operatori professionali e di volontari, organizzati in sportelli dedicati, eroga servizi di:

- informazione, consulenza personalizzata, presa in carico e accompagnamento per il disbrigo delle pratiche relative ai titoli di soggiorno validi per la regolare presenza sul territorio italiano (Sportello Documenti);
- informazione e consulenza legale in materia di diritto amministrativo, civile e penale (Sportello Legale);
- segretariato sociale e sostegno a persone in stato di bisogno, anche attraverso la distribuzione di viveri, farmaci, vestiario (Sportello Famiglia);
- orientamento, sostegno alla ricerca di inserimento lavorativo in ambito domestico (Sportello Lavoro);
- prima assistenza medica e dentistica (Ambulatorio).

Incontriamo Marianna Olmi , Assistente Sociale dell’Associazione, per parlare della realta’ che interessa Expolatinos.com, quella dell'etnia latino americana: 'Nell’anno 2009 il nostro Sportello Lavoro ha incontrato 344 donne di cui 160 del Centro Sud America e poco piu’ del 50% dei collocamenti ha riguardato proprio questo tipo di lavoratrici. Di professione sono solitamente colf, badanti, baby sitter, giunte spesso in Italia irregolarmente e successivamente regolarizzate tramite il procedimento previsto dal 'Decreto Flussi'.
Anche come referente dello Sportello Famiglia con ruolo di Assistente Sociale registro un grande afflusso di utenza sudamericana, circa un centinaio all’anno. Si tratta in prevalenza di donne peruviane, ecuadoriane e boliviane, soprattutto single oppure conviventi more uxorio, di eta’ giovane (16-50), madri di 2/3 figli in media
'.

Quali sono le problematiche iniziali legate all’immigrazione di questo tipo di utenza?
'Le richieste maggiori riguardano il sostegno materiale, perche’ le donne sono prive di adeguate risorse economiche, di lavoro e suggerimenti per la gestione dei figli. Servono informazioni su servizi scolastici, doposcuola, agevolazioni, casa...
Purtroppo, negli anni, e’ aumentato il numero delle donne che chiedono aiuto per uscire dalla spirale dei maltrattamenti dei compagni, di solito connazionali, spesso alcolisti e violenti. Le stesse riferiscono che nei paesi d’origine e’ consuetudine abusare di alcol, che non esiste festa senza eccessi di queste sostanze; arrivate in Italia le donne tollerano fino a che non decidono di chiedere aiuto per proteggere i figli dalle conseguenze di questo genere di situazioni. A quel punto si collabora con i servizi specialistici che possono attivarsi e fornire il sostegno adeguato
'.

Per quanto riguarda i figli, si instaura tutta un’altra serie di problemi:
'Gia’, con i 'Ricongiungimenti Familiari' si riesce in genere a riunire la famiglia, ma purtroppo le donne si ritrovano a gestire i figli nati e cresciuti altrove da altre figure di riferimento (in prevalenza i nonni). Cio’ genera senso di smarrimento e di estraneita’ nei figli che manifestano disagio non riconoscendo il ruolo autorevole del genitore mentre in quest’ultimo si crea un senso di fallimento perche’, dopo aver fatto sacrificio per riunire la famiglia, si ritrovano ancora piu’ infelici di prima. Spesso i genitori con scarse possibilita’ economiche, pur di accontentare i figli, si privano del necessario al fine di garantire loro vestiti e oggetti costosi che rappresentano status symbol'.

Puo’ raccontarci un caso particolare?
'M., figlia di padre maltrattante e alcolista, arriva in Italia clandestina con il compagno e 3 bambini. Essendo priva del permesso di soggiorno dipende da lui per quanto riguarda l’alloggio e il reddito. Il compagno vive d’espedienti e a sua volta abusa della convivente che tollera finche’ tutto cio’ non e’ troppo per i suoi figli. A questo punto, dopo essersi rivolta all’Associazione, grazie all’attivazione di tutte le reti possibili ottiene un miglioramento delle proprie condizioni al punto che ora e’ in regola con i documenti, ha un reddito e porta regolarmente i bambini a scuola. Inoltre, ma non ultimo, a dicembre ha pure ottenuto la patente'.

Puo’ spiegarci meglio quali interventi mettete in atto?
'Dopo un primo colloquio con l’interessato, gli operatori dell’Associazione attivano un percorso di aiuto personalizzato mettendo in campo tutte le competenze interne con un approccio metodologico integrato che aiuta a ottimizzare le risorse. La complessita’ delle situazioni richiede spesso l’integrazione con enti esterni quali il Comune di Milano, l’Aler, le Aziende Ospedaliere, Enti di Volontariato, Sindacati, Scuole ecc.
La collaborazione con questi attori permette di creare 'rete', origina progetti condivisi, evita sovrapposizioni di ruoli/competenze e, soprattutto, ha lo scopo di seguire la persona che chiede aiuto in un’ottica globale.
Considerare la persona come ‘risorsa’ da attivare e non solo come ‘portatrice di bisogni’ aiuta la responsabilizzazione dello stesso interessato che, se orientato e sostenuto; riesce ad intraprendere un realistico percorso di autonomia e di crescita personale. Se le incomprensioni all’interno del nucleo sono gravi il Centro chiede la collaborazione con i servizi che si occupano di mediazione familiare/sostegno psicologico al fine di iniziare un percorso finalizzato al miglioramento della qualita’ della vita
.

Donne, bambini e famiglia come priorità
Un’attenzione particolare viene dedicata alle donne sole in gravidanza o con bimbi piccolissimi: con l’aiuto dei medici volontari del nostro Ambulatorio cerchiamo di diventare un punto di riferimento e di ascolto.
Altrettanto interesse viene dedicato a quelle situazioni familiari in cui sono presenti componenti malati oppure affetti da disabilita’ con la consapevolezza che non esistano ‘ricette miracolose’ ma con la certezza di non chiudere la porta a nessuno
'.

Un po’ di recapiti…’:
'Oltre alla sede di Milano, in via Giovanni Della Casa 19 (si accede previo appuntamento al n. 02/38010589-789), l’Associazione ha una comunita’ per mamme e bambini con sede a Zelo Surrigone alla quale si accede su segnalazione dei Servizi Sociali Comunali. Tutti i servizi offerti sono gratuiti (solo l’Ambulatorio Dentistico chiede una compartecipazione ai costi).
Collaboriamo inoltre con l’Istituto La Casa via Lattuada 14, consultorio familiare con esperienza consolidata che offre prestazioni socio sanitarie e svolge attivita’ di prevenzione/educazione. Lo segnalo perche’ offrono colloqui anche in spagnolo
'.

Un lavoro quotidiano, appassionato, per il quale ringraziamo Marianna Olmi, la struttura nella quale opera e le centinaia, migliaia di persone come lei, che affrontano i problemi con gli occhi di chi vuole che alle parole seguano sempre i fatti o, meglio ancora, che i fatti valgono piu’ di mille parole. Problemi che quando diventano soluzioni, premiano dentro piu’ di qualsiasi altro riconoscimento.

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