Un giudice cileno ha ordinato l'esumazione dei resti del poeta Pablo Neruda nell'ambito dell'inchiesta aperta sulla sua morte avvenuta nel 1973 e sulla quale esiste il forte dubbio sia avvenuta per avvelenamento e non a causa del tumore alla prostata dei cui soffriva il poeta cileno.
L'inchiesta è scattata nel 2011 per una richiesta del Partito Comunista, nel quale Neruda militava, dopo le dichiarazioni dell'amico e autista del poeta, secondo il quale Neruda fu avvelenato da agenti del governo di Pinochet mentre era ricoverato in una clinica di Santiago del Cile.
Neruda, che fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1971, morì 12 giorni dopo il golpe militare che portò al potere il generale Augusto Pinochet, nel settembre 1973. La causa ufficiale della morte di Neruda è sempre stata indicata nel tumore alla prostata, ma il sospetto che dietro la sua morte ci fosse la mano della dittatura militare sono sempre stati molto forti.
Manuel Araya, autista di Neruda, ha lasciato dichiarazioni molto chiare in questo senso, raccontando le ultime ore di vita di Neruda e questo ha fatto scattare l'inchiesta che ha portato ora alla richiesta di esumazione del corpo da parte della giustizia cilena.
Pablo Neruda, amigo e collaboratore del presidente Salvador Allende, quest'ultimo morto il giorno stesso del golpe di Pinochet, è sepolto vicino alla moglie, Matilde Urrutia, nella sua casa museo di Isla Negra, a 120 chilometri da Santiago del Cile. La data di esumazione non è stata ancora fissata
fonte BBC Mundo
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